Don Francesco Pilloni – La Pasqua
La Pasqua che abbiamo vissuto è un’aurora, la cui luce cresce fino alla sua piena manifestazione. Ci aiuta la Parola di Dio della Liturgia della Chiesa in questi giorni dell’ottava di Pasqua. Innanzitutto i Vangeli, che ci propongono le diverse apparizioni del Risorto. L’incontro personale con Lui, oltre i segni della tomba vuota, è l’esperienza della fede. La fede è ciò che accade tra noi e il Risorto, questo incontro silenzioso, segreto e intimo, nel quale siamo chiamati per nome. Ascoltiamo questi Vangeli, ripercorrendo e rinnovando il nostro incontro con il Risorto.
Poi la Lettura degli Atti degli Apostoli, il racconto della vita della prima Chiesa, la Chiesa Madre di Gerusalemme, che accompagna tutto il tempo pasquale. Nel grande discorso di annuncio di Pietro, nella guarigione dello storpio alla porta del tempio, nella condizione della prima Chiesa, che vive nella comunione ed è contraddetta come il suo Signore dai sommi sacerdoti e dagli scribi, possiamo ascoltare lo Spirito che edifica la sua Chiesa, la Sposa dell’Agnello.
Nell’Ufficio delle letture in questa ottava ci è offerta la prima Lettera di Pietro. Un testo battesimale, scritto ad una comunità che nasce, che si edifica nel battesimo come stirpe sacerdotale, popolo regale e nazione santa. Con essa possiamo crescere nella forza del battesimo, che ci unisce a Cristo e pone in noi la sua vita. Vita tra fratelli, come Famiglia di Dio. Nozze con Cristo significa essere un solo Corpo, il Corpo della Sposa, essere Chiesa.